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in quelle maggiori mediante l'acquisto di
kit di trasformazione ed e' quindi possibile distribuire nel tempo la
spesa. Per completezza, fisseremo la nostra attenzione sul Nanocomputer S, che, essendo la configurazione piu' alta, comprende tutte le parti delle configurazioni minori. Una precisazione prima di proseguire: il Nanocomputer e' un sistema didattico: questo non vuoi dire che sia un oggetto primitivo o malfatto: la piastra su cui si basa e' la stessa del sistema microcomputer CLZ80, nata per l'uso professionale, e verso cui il sistema puo' evolversi. Il Nanocomputer realizza in questo senso quello che dovrebbe essere lo scopo di ogni buon maestro: adeguare le proprie capacita' apparenti a quelle dell'allievo, essendo sempre un po' (e soltanto un po') piu' bravo di lui. Il Nanocomputer S. Con il Nanocomputer S, oltre ai componenti fisici della macchina (scheda base, terminale esadecimale, breadboard, contenitore/alimentatore) viene fornita una ricca documentazione comprendente il "manuale tecnico del sistema didattico Nanocomputer" (una meticolosa descrizione dell'hardware del sistema), il Nanobook 1 e 3 e il catalogo delle parti disponibili per arricchire il sistema. Il Nanobook 1, con le sue 256 pagine e' una dettagliatissima guida alla programmazione della CPU Z80, attraverso piu' di 100 esperimenti, scritto in modo accurato (la raccomandazione di non far cadere in terra la macchina e' annoverata tra le cose che non debbono essere fatte) e piacevole, ed in lingua italiana, e' certamente uno dei motivi determinanti nella scelta del Nanocomputer. Le medesime caratteristiche presenta il Nanobook 3, una guida all'interfacciamento dello Z80. Il Nanobook 2 offre una panoramica delle tecniche digitali necessarie al buon uso di un microprocessore. Allegato al primo volume troviamo un pieghevole con tabelle relative alle istruzioni dello Z80, per un rapido passaggio da linguaggio assembler a codice macchina e viceversa. Per mettere in funzione la macchina e' sufficiente connettere la presa di corrente, e azionare l'interruttore con spia incorporata posto sul retro del contenitore (se possediamo una configurazione piu' debole del Nanocomputer S dovremo connettere il miniterminale nell'apposito connettore ed allacciarci ad un alimentatore a 4 tensioni). Bastera' poi schiacciare il tasto di RESET per far partire il programma di monitor residente sulla scheda. La scheda viene fornita con 4K di RAM e 2K di EPROM. La RAM e' dedicata per intero a contenere i programmi utente, eccetto le locazioni dello stack ed alcune locazioni di servizio per il monitor. Naturalmente i 2K di EPROM contengono il monitor, che provvede alla gestione del miniterminale attraverso una PIO (parallel input output: vale a dire un circuito integrato che mette a disposizione 16 linee di ingresso/uscita, di cui la scheda monta due esemplari), e all'implementazione di un'UART (universal asynchronous receiver transmitter: un dispositivo che permette la trasmissione e la ricezione di dati seriali) software, sempre attraverso PIO, |
per il comando del registratore a cassette. |
Il Nanocompuler S, la versione piu' completa dei
Nanocomputer. Il Nanocomputer B. In pratica la versione S senza scheda per esperimenti (e senza pannello di plastica). Con il kit di espansione UPZ80-S e' possibile trasformare in quatsiasi momento i! Nanocomputer B in Nanocomputer S.
NBZ-80: scheda e miniterminale. Un Nanocomputer ridotto all'osso per il quale occorre acquistare (o costruire) un alimentatore. Esiste anche un Nanocomputer A composto da scheda, terminale e alimentatore.
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