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I manuali rappresentano uno dei punti salienti della filosofia Sharp. Si tratta infatti di volumi semplici, disponibili, per quanto riguarda il BASIC, sia in italiano che in inglese, corredati da una gran quantita' di vignette esemplificative. In tal modo il principiante non viene "spaventato" da un approccio troppo 

tecnico, tipico dei manuali di altre macchine. Ed anche l'utente evoluto ne trova la lettura piacevole e stimolante. Manca comunque un indice analitico che rimandi per ciascun argomento alla pagina in cui e' trattato. software usando la istruzione POKE
53248+X,Y per visualizzare nella posizione X dello schermo (scandendo ciascuna riga da sinistra a destra e dall'alto in basso, con X che va da O a 39 per la prima riga, da 40 a 79 per la seconda, da 960 a 999 per la venticinquesima) il carattere il cui cosiddetto codice di visualizzazione, diverso da quello ASCII, e' Y. Ed ancora si possono utilizzare le istruzioni di PRINT inserendo la stringa da visualizzare tra virgolette, se ottenibile da tastiera; in questo caso c'e' da tener presente che e' possibile posizionarla in una parte qualsiasi dello schermo servendosi degli stessi tasti di comando del cursore, compreso l'HOME ed il CLEAR, che non vengono cosi' eseguiti immediatamente, ma all'interno del programma. Una particolarita', ovvia se ci si pensa bene, ma comunque scomoda: se per caso ci si accorge di aver sbagliato a battere nel modo "aperte virgolette" di una istruzione PRINT, bisogna "ovviamente" avere l'accortezza di richiuderle prima della correzione. Altrimenti premendo il tasto per il ritorno del cursore si continuerebbe nella scrittura dello statement. Un'altra possibilita' prevede l'accensione di un quadratino luminoso con la istruzione SET X,Y; in questo caso, pero', si guadagna in risoluzione che diventa piu' alta, in quanto i punti indirizzabili sono in totale 4000, suddivisi in 50 righe da 80 colonne. Cio' puo' essere utile per creare delle figure, o nei giochi, soprattutto se si tiene presente che i vari modi possono essere usati contemporaneamente. In pratica la sezione grafica

dell'MZ-80 risulta particolarmente interessante e versatile anche se, almeno nelle attuali versioni del BASIC, mancano statement piu' evoluti che consentano, per esempio, la creazione di linee assegnando i valori dei punti estremi. Certe applicazioni grafiche, quindi, fatta salva la mancanza del colore, risultano per lo meno complesse e scomode da programmare se non addirittura impossibili.

Conclusioni
L'MZ-80K e' il primo personal giapponese a giungere in Italia; come abbiamo gia' altre volte puntualizzato, pur essendo partita in ritardo, la grande industria nipponica sta riguadagnando con celerila' il tempo inizialmente perduto: ne sono la prova ad esempio i personal di cui parliamo in altra parte di questo stesso numero, o l'evoluzione riscontrata nella produzione della Shinshu Seiki (Epson) confrontando tra loro le stampanti TX ed MX-80. Lo stesso sistema Sharp dimostra di essere nato in un periodo di evoluzione particolarmente rapida, tanto e' vero che, mentre stiamo effettuando questa prova, gia' esistono in Giappone e stanno per arrivare da noi nuovi modelli che, per quanto abbiamo potuto renderci conto, eliminano parte dei difetti riscontrati sull'MZ-80K. Ci riferiamo soprattutto alla tastiera, che nell'MZ-80C e nel PC-3200 promette di essere una tastiera "vera", e al video che diventa a fosfori verdi o con capacita' maggiore o che con un monitor aggiuntivo prevede anche il colore. In ogni caso I'MZ-80K, la macchina in prova, rimane, soprattutto nelle configurazioni piu' piccole, (a tal proposito auspichiamo un pronto arrivo del floppy singolo) un eccellente strumento didattico per prendere confidenza con il mondo del computer. Cio' grazie alla particolare "filosofia" con cui sono realizzati i manuali (provvisti di numerose e spesso divertenti vignette esemplificative), alla possibilita' di fare della "musica", o di usare in maniera intuitiva la "grafica". Anche il discorso "prezzi" sembra confermare questa tesi dal momento che il costo del sistema per una configurazione autosufficiente dotata di espansione di memoria, inizialmente meno di due milioni (MZ-80K/2), cresce rapidamente acquistando l'interfaccia di I/O ed i floppy disc.

Alberto Morando

Le possibilita' "alfagrafiche" detl'MZ-80 sono degnamente rappresentate da questa
stilizzazione della nave Argo, che la casa ha preso come simbolo per il proprio personal computer.

Software per MZ-80K
su disco
 
Relocatable loader+assembler+symbolic debugger
+text editor+machine language (serie di programmi
per lavorare in linguaggio macchina)
L. 130.000
Master SP-6027 (per la generazione di programmi non listabili) L. 20.000
Master SP-6026 (per la generazione di programmi non listabili) L. 20.000
su cassetta  
Relocable loader+symbolic debugger L. 100.000
Texteditor+assembler+machine language L. 30.000
BASIC SP-5026+SP 5027 (per la generazione
di programmi non listabili)
L. 30.000
LinkCPM 2.2 o CDOS (per poter caricare il CPM 2.2) L. 10.000
Copia Master diskette (per duplicare i dischi master) L. 50.000
Renumber e Append L. 50.000
Copia Disco Cassetta L. 50.000
Routine per hard copy (trasferisce
su stampante Sharp contenuto dello schermo)
L. 5000