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centrale. Quest'ultima in particolare e'
piuttosto fastidiosa: a noi per forza di cose e' toccato di dover piu' volte spostare e trasportare tutto il sistema, e dobbiamo dire che non e' affatto piacevole doverlo fare senza poter separare la tastiera, che fra l'altro e' molto ingombrante. Sempre in tema di connessioni, ci e' parsa molto scomoda anche quella fra unita' a disco e unita' centrale. Certo, bisogna considerare che l'FP-1100 non e' un computer "da viaggio", e quindi in condizioni normali va installato una volta per tutte e poi non va piu' mosso; pero' ci sembra che un cavo staccabile non sia poi una richiesta particolarmente peregrina, e quindi ci sembra giusto farne notare la mancanza.
   La composizione consigliata per le varie unita' e' una sopra l'altra; secondo noi, pero', il monitor sta meglio appoggiato sul piano e non sulle altre unita', un po' per una semplice questione di stabilita' dell'insieme, ma soprattutto perche' non essendo inclinabile in avanti lo si osserva nel modo migliore se lo si ha allo stesso livello degli occhi o piu' basso.
   La tastiera si e' rivelata di ottima qualita'; peccato solo che sia cosi ingombrante!
Molto apprezzabile la presenza di un lunghissimo buffer di ingresso, che permette di impostare piu' comandi di seguito senza preoccuparsi di aspettare che la macchina abbia eseguito quelli precedenti. Comodo il tastierino numerico, completo di tasto di doppio zero (avremmo preferito comunque quello di triplo zero). L'editing on-screen e' comodissimo e assai rapido, grazie alla buona possibilita' di movimento del cursore; molto utili anche i tasti Stop/Cont e Break, che fanno le veci rispettivamente del Control-S e Control-C.
   La particolare gestione della memoria, suddivisa fra dieci aree programma con un'unica area dati, e', a seconda dei casi, comoda o scomoda; durante l'uso non siamo riusciti a decidere se sia definitivamente migliore o peggiore rispetto al sistema tradizionale, per cui forse non e' ne l'una ne l'altra ma e' semplicemente una cosa diversa. Decisamente comodo e' il fatto che le variabili non perdano il proprio valore durante l'editing di un programma; un po' meno che non lo perdano all'atto del
RUN.
   Non possiamo che complimentarci per
l'ottima dotazione di funzioni matemati-
che e per l'elevata precisione delle variabili; certo, lavorare in quadrupla precisione fa perdere piu' tempo e piu' spazio (ogni variabile occupa ben 16 byte), pero' e' bello sapere che e' possibile farlo. Complimenti pure alla grafica, soprattutto per la qualita' dei colori e per le ottime istruzioni ad alto livello, che per inciso sono le stesse dell'FP-200.
   Le prestazioni globali sono piu' che soddisfacenti; peccato solo che il Basic sia parecchio lento. In compenso la macchina ci e' sembrata decisamente affidabile, superando tranquillamente alcune "prove tortura" di diverse ore di durata, grazie soprattutto alle ventole che svolgono il pro-
prio dovere in modo egregio anche se un po' rumoroso.
   Ci dispiace che i floppy non siano un po' piu' capaci, anche se 600 K in linea non sono comunque pochi. Un'interessante caratteristica dell'FP-1100, che finora non avevamo citato, e' comunque quella di poter utilizzare anche le nuove RAM-pack, batterie RAM autoalimentate e, quindi, non volatili. Queste vengono viste dal sistema esattamente come se fossero dei floppy, e quindi non creano alcun problema di compatibilita con i programmi scritti per l'uso dei dischi.
   L'uscita del testo sul monitor puo' avvenire su 40 od 80 colonne; nel primo caso i caratteri sono molto grandi, e quindi un po' fastidiosi da leggere nel caso lo schermo si trovi a poca distanza dall'osservato-
re ma, al contrario sono perfettamente leggibili col monitor posto ad una certa distanza. Il colore di default delle scritte e' il bianco; nell'uso abbiamo preferito sostituirgli sistematicamente l'azzurro (COLOR 5), molto piu' riposante. Per la cronaca, l'istruzione COLOR permette di scegliere indipendentemente i colori del carattere e del suo sfondo, dello schermo e del bordo, in ogni combinazione fra gli otto disponibili; indubbiamente una cosa molto simpatica. Dando uno solo dei parametri si intende che il colore si riferisce ai caratteri o alle linee da tracciare. Una cosa positiva e' che al contrario di altre macchine (M20 ad esempio), la COLOR funziona solo per i testi o le linee tracciati dopo la sua esecuzione, per cui e' possibile ad esempio realizzare prospetti a piu' colori sempli-

L'interno del connettore dell'interfaccia dischi. Notare l'incredibile numero di capi del cavo.

Estratto da MCMicrocomputer n� 30, edizioni Technimedia, Roma
Autorizzazione alla pubblicazione concessa.