La storia dell'Atari
Ci sono storie in ogni societa' che tracciano il voluminoso impero commerciale fino alle umili origini, ma poche sono sia diverse che emozionanti come la crescita e il crollo .. e la crescita di Atari. La storia inizia negli Stati Uniti; l'anno e' il 1972. Con un investimento iniziale di 250$, Nolan Bushnell fondo' una societa' che egli chiamera' "Atari", una espressione di vittoria usata in un gioco da tavolo giapponese chiamato Go - un termine simile allo "scacco matto"i. Il prodotto che costitui' la base della societa' era un video game chiamato "Pong", che era un gioco assurdamente semplice rispetto agli standard di oggi, ma un fenomeno per quegli anni. Ironicamente, questo semplice gioco di racchette e palla fu il vero inizio di una intera industria.
La societa' cresceva rapidamente e nel 1975 il giro d'affari supero' i 40 milioni di dollari. Atari stava attirando l'interesse del mondo degli affari e, in particolare, della Warner Communications Inc. Un massiccio conglomerato nell'industria dell'intrattenimento, Warner stava velocemente realizzando le infinite potenzialita' di questa nuova forma espressiva. L'anno seguente, Warner corteggio' Atari, negozio' e successivamente compro' la societa' per 28 milioni di dollari - un prezzo relativamente basso per una societa' che era all'avanguardia di una industria in rapida crescita.
Atari divenne solo una divisione nelle file del colosso Warner, ma non si perdeva tempo nello sviluppo di giochi per il divertimento, gli arcade e, nel settore home computer, la famosa console VCS fu progettata e introdotta sul mercato nel 1977. La scatola del VCS includeva una console che collegata alla televisione e a due joystick consentiva di giocare a vari giochi. Il software era in formato cartuccia e poteva essere comprato separatamente, inizialmente attraverso cataloghi.
Nel frattempo, Warner aveva portato il nome Atari ad essere la principale forza negli arcade e con alcuni dei giochi piu' profittevoli e popolari della storia dei videogame.
Nei succesivi 5 anni, piu' di 25 milioni di VCS furono venduti, che fecero incassare oltre 2 miliardi di dollari. Ma questo successo fenomenale, servi' solo ad evidenziare quello che stava per succedere nell'anno seguente - il grande crash! Nel 1983, furono registrate perdite per 533 milioni di dollari!
Molte teorie sono state espresse per dare un perche' alla debacle del mercato dei video game occorso subito dopo questo incredibile successo, ma cio' che esattamente provoco' il crollo non e' mai stato soddisfacentemente chiarito. Quasi certamente, fu una combinazione di molti fattori. Prima di tutti, la gente era passata ai computer e, al confronto, i giochi disponibili per il VCS era molto semplici e graficamente inferiori. In piu' il VCS non aveva la tastiera e quindi non avrebbe potuto svolgere altri compiti se non quello di giocare giochi - l'importanza di comprare un computer piuttosto che una "macchina per giocare" era improvvisamente preponderante per il consumatore.
Dopo cinque anni, il VCS fu definita una "noiosa moda" che aveva servito al suo scopo. Combinando queste ragioni con la riluttanza di Warner a rispondere ed adattarsi al cambiamento, e la risonanza del crollo non e' piu' una sorpresa.
Nel luglio 1984, Warner cede alcuni "elementi chiave" della parte home consumer di Atari a una nuova societa' guidata da Jack Tramiel. Warner mantenne i propri interessi nel settore arcade ancora per un breve periodo, poi cedettero il tutto alla Namco che ancora oggi li possiede. Sia Tramiel che Namco mantennero il nome Atari per le loro rispettive compagnie, anche se le due imprese erano completamente separate.
Come fondatore della Commodore, Tramiel era esperto nel settore e porto' con lui i migliori talenti che distribui nel paese nei punti chiave, compresi i suoi tre figli. L'immediata reazione della societa' fu quella di abbassare il prezzo del VCS, migliorare il prodotto e continuare nell'affare. Ma nel frattempo, Nintendo riempi' il vuoto nel mercato con le proprie console aggiornate ed armi futuristiche. Comunque, al suo rilascio, il nuovo VCS di Atari, il 2600, poteva eseguire software esterno ed era ad un terzo del prezzo di Nintendo.
La serie XL di Atari dei computer ad 8 bit fu introdotto sotto la gestione Warner ed era in diretta competizione con Commodore. Ma perfino con il vanto di oltre 2000 titoli software ed un prezzo considerevolmente piu' basso, non raggiunse mai la popolarita del Commodore 64. Tramiel uso' la propria esperienza per analizzare la nuova serire XE. L'immediato vantaggio del XE da un punto di vista delle vendite, fu il suo design, che era simile in apparenza ad un piccolo ST e poteva eseguire la vasta libreria di software esistente. In piu' i computer a 64K e 128K potevano attirare nuovi utenti avanzati.
Tra le console, un nuovo VCS aggiornato fu rilasciato verso la fine del 1987. Denominato "super video game machine" con pistola laser, molti si domandarono se la macchina avesse un posto leggittimo nelle file di Atari - forse si spero' che avrebbe iniziato un'altra, ma piu' controllata, moda? Atari ancora reputa che c'e' posto nel mercato per una sofisticata game machine e ultimamente, con un design astuto e commercialmente interessante computer l'XE era stato introdotto per sostituire la serie esistente, che aveva avuto un modesto successo. Il nuovo XE consisteva di una console basata su cartucce ed una pistola ad infrarossi; ma con 64k di memoria ed una tastiera QWERTY ci si attendeva di sopravanzare le console sia di Nintendo che di Sega.
Fin dal successo del VCS alla fine degli anni '70, Atari e' sempre stata una dei principali contendenti in tutti i settori del mercato home consumer, ma non ha mai dominato un'area particolare. Ma l'intelligente management di Tramiel stava iniziando a dare i suoi frutti.
Quando la serie ST fu introdotta, fu ampiamente riportato che, in breve tempo, o Atari sarebbe cresciuta o Atari sarebbe crollata. Fin dall'inizio, la macchina stessa era in discussione poiche' non era compatibile ne' con IBM ne' con Apple. Inizialmente, questa auto indipendenza fu intesa da alcuni come arroganza, ma diede anche adito a forti critiche, presto pero' divenne lampante che c'erano molte caratteristiche favorevoli nella macchina. "Potenza senza il prezzo" e' lo slogan memorabile che accompagno' il rilascio della serie ST, ed il 520ST era la macchina a 16 bit piu' economica del mercato.
Sia il 520 che il 1040 da 1 mega hanno il Motorola 68000 come microprocessore e la grafica e' infinitamente superiore alle macchine Intel ad 8 bit. In piu', ST che viaggia ad 8Mhz e' eccezionale in termine di velocita', qualita' grafica e colori potenziali. Oltre a cio' c'era il fatto che la macchina fu presa a cuore dai migliori sviluppatori in tutti i campi e la serie aveva un buon valore in denaro, senza confronti sul mercato nel 1985 ed oggi.
Finche' il management di Tramiel non prese le redini ed introdusse l'ST, Atari aveva sempre messo lo sviluppo del software dopo quello dell'hardware, ma l'ST ribalto' completamente questa politica. Comunque, mentre Atari era concentrata nelle sviluppo e nella commercializzazione di altre macchine e periferiche, come il nuovo MEGA ST, l'Atari PC e la laser a basso costo Atari Laser Printer, la comunita' software aveva risposto con un gigantesco sforzo nello sviluppo software per l'ST e la lista ora ha migliaia di titoli che vanno dagli arcade di qualita' fino ai tools realizzati da societa' come Microsoft e Word Perfect.
Sotto la gestione Tramiel, il marketing abilmente produce una serie di computer in grado di soddisfare chiunque. Inoltre, Atari aveva i piu' bassi costi nel settore e la piu' efficiente distribuzione nel mondo e non e' una sorpresa imparare che da una perdita di 533 milioni di dollari del 1983, la societa' ora e' profittevole , interamente con le macchine introdotte sono la gestione Tramiel.
Ma questo non significa che non si possa migliorare! Il presidente dell'Atari, Sam Tramiel, espresse la sua preoccupazione circa un'area: "La continua scarsita' di DRAM ha negativamente impattato i margini operativi. Noi abbiamo optato di assorbire i costi aggiuntivi delle DRAM piuttosto che aumentare il prezzo delle macchine" (16 maggio 1988). E, il suo commento sui risultati del primo trimestre 1988: "Ulteriori azioni sono state prese per ridurre i costi, migliorare il prodotto, i margini ed aumentare le vendite." L'intenso controllo del mercato hardware e' ora leggermente rilassato e cosi' c'e' spazio per sviluppare un settore del mercato che dormiva dal 1985.
La storia di GEM
Solo pochi anni fa bisognava essere degli esperti se volevate usare un computer. Anche le piu' semplici operazioni come formattare un disco o stampare un file richiedevano una considerevole conoscenza del computer.
All'inizio questo era accettabile poiche' la maggior parte degli utenti erano degli entusiasti che veramente si divertivano nell'imparare delle complicate procedure. Ma era il momento che la gente iniziava a comprare il computer per ragioni piu' pratiche.
Molti utenti non erano minimamente interssati in come il computer lavorava. Quello che loro volevano era un sistema che gli permettesse di utilizzare il computer per risolvere i propri problemi con uno sforzo minimo. Furono condotte ricerche per scoprire nuovi e piu' semplici modi di utilizzare il computer.
Uno dei maggiori contributi a questo progetto arrivarono da Rank Xerox, I suoi laboratori di Palo Alto inventarono l'idea delle finestre, delle icone, dei menu e dei puntatori come un modo di fornire un ambiente con una forte componente visuale. Questo permetteva quasi a chiunque di operare intuitivamente con un computer.
Questa tecnologia fu successivamente sviluppata da Apple nei suoi computer innovativi Lisa e Macintosh. Sfortunatamente non fu di grande aiuto alla maggioranza degli utenti business che usavano principalmente IBM PC:
Digital Reserch venne in loro aiuto con un proprio ambiente grafico, GEM. Per la prima volta questo dava agli utenti PC un potente ambiente grafico molto simile a quello supportato da Apple.
Piu' tardi quando jack Tramiel stava presiedendo allo svuiluppo del suo nuovo computer basato su 68000, egli decise di rendere le cose piu' semplici per il potenziale cliente incorporando una versione del GEM nella macchina, e l'Atari ST come lo conosciamo era nato.
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