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Il tool grafico Geo Paint.
Il word processor 1ST-Word.
te di fare con poche linee di listato disegni che hanno dell'incredibile (tipo frattali & affini) non resta che concludere che sugli ST, che hanno un eccellente grafica ad altissima risoluzione, non poteva fare fine migliore. E poi e' compreso nel prezzo, che cosa desiderare di piu'?
   Un altro bel programma fornito con la macchina e' il NEOchrome col quale e' possibile, semplicemente muovendo il mouse, disegnare sullo schermo a bassa risoluzione con 16 colori a scelta in una tavolozza di 512. A proposito di questa c'e' da dire che essa e' sempre presente nella meta' schermo inferiore quindi qualsiasi colore ci serve dobbiamo, come al solito, soltanto bi-clickarlo per ottenerlo. Per la cronaca, il disegno visibile nella foto di apertura di questa prova e' stato realizzato a notte fonda col suddetto programma, davvero piacevole ad usarsi proprio per la sua semplicita'. Tra l'altro, quando disegniamo qualcosa col mouse, la finestra contenente la tavolozza di colori si trasforma automaticamente in una finestra zoom che riproduce ingrandita la zona di schermo in cui stiamo disegnando. Naturalmente l'intera meta' campo inferiore tramite la pressione del tasto ESC puo' essere tolta, in modo tale da mostrare l'intera pagina grafica. Una nuova pressione del medesimo tasto fa ritornare il quadro di comando. Tra le features piu' interessanti citiamo la possibilita' di far ciclare velocemente i colori al fine di creare effetti movimento, come la famosa cascata d'acqua dell'Atari.
   Il word processor fornito sull'altro dischetto, pur non essendo eccezionale (e' a dire il vero un po' macchinoso da usare) e' pur sempre un processore di testi WYSIWYG (what you see is what you get) ovvero formatta il testo man mano che viene digitato. Tra le

possibilita' piu' interessanti, il fatto che puo' gestire fino a quattro testi diversi contemporaneamente su altrettante finestre, piu' un comodo riquadro dove troviamo tutti i caratteri speciali richiamabili col solito, immediato, simpaticissimo colpo di mouse (click!).
   Da notare il file GUIDE, presente sul dischetto, e' un "piccolo" testo che occupa meno di un decimo della memoria del 1040 digitato dal produttore per spiegare il programma ed e' lungo "solo" 44 pagine (che bello avere un mega...).

Conclusioni
   Trarre delle conclusioni in merito a una macchina come l'Atari 1040 ST e' cosa molto facile. Col prezzo col quale esso e' stato letteralmente buttato sul mercato non possiamo che trarre conclusioni molto positive: circa 1.5 lire a byte di memoria non s'erano ancora viste e crediamo che continueranno a non vedersi per un pezzo. Basta pensare che un Macintosh con stessa memoria, stesso drive, stesso processore, stesso video, stesso mouse, stesse finestre costa quasi il triplo.
   Tutto cio' non vuol dire che il 1040 sia privo di difetti. Ma si tratta, in molte occasioni, di difettucci che per alcuni utenti possono anche non esserlo, mentre altri di questi potranno essere risolti dalla Atari stessa nelle prossime release.
   Un esempio e' il monitor a colori.
Siamo su livelli appena accettabili per i videogiochi, ma certamente non sopportabili per chi col computer vuole anche lavorarci. Di contro il monitor in bianco e nero, coi suoi 640x400 pixel (piu' di papa Mac) i suoi 70 Hertz di frequenza di quadro (contro i 50 di un normale monitor) e' davvero 

il miglior monitor in assoluto che sia presente sul mercato sotto le trecentomila lire. Detto tra le quinte, peccato che non sia facilmente collegabile ad altri computer (...).
   Oltre a tutto cio', come abbiamo gia' detto, molti programmi scritti per il monitor in bianco e nero (che dovrebbe essere quello piu' diffuso) non girano su macchine che hanno installato quello a colori a causa della diversita' di risoluzione: questo veramente non e' perdonabile.
   L'unica soluzione sarebbe quella di acquistare entrambi i monitor: ma non la si puo' propriamente considerare ideale da un punto di vista economico...
   Un ulteriore piccolo appunto si potrebbe fare all'estetica, curatissima ma poco consona alle caratteristiche della macchina. Il 1040 e' una macchina troppo seria per una forma, seppur bellissima e curatissima, che ripete le linee del piccolo Atari 130 XL. Tastiera staccata e drive in posizione un po' piu' comoda (spesso occorre affacciarsi lateralmente per capire che fine ha fatto il buco) avrebbero sicuramente strappato qualche applauso in piu'. E' vero che cosi il tutto e' molto piu' compatto, ma e' anche vero che il Mac e ancora piu' piccolo, anche se costa quasi il triplo...
   In realta', per la sua natura, il 1040 andrebbe paragonato piuttosto con il llgs che con il Mac, oltre che naturalmente con il... piu' diretto contendente, l'Amiga. E' quello che faremo a brevissima scadenza... ma per ora non vi posso dire di piu'.
   Continueremo ad occuparci di Atari ST per il quale, come anticipato nella posta in uno dei numeri scorsi, e' prevista (imminente) l'istituzione di un'apposita rubrica.

Estratto da MCMicrocomputer n° 56, Edizioni Technimedia, Roma
Autorizzazione alla pubblicazione concessa.